Prendersi cura del proprio corpo è un aspetto fondamentale del benessere psico-fisico di ognuno di noi ed è una pratica che non dovrebbe mai essere trascurata. Numerosi sono i trattamenti medici e fai-da-te per combattere malattie ed inestetismi, anche per quanto riguarda la pulizia del viso. In generale la natura è, come si sente spesso in molte reclami, la migliore alleata per la bellezza e la salute, ma a volte, come in questo caso, anche la scienza riesce a fare miracoli.
Il peeling chimico
gli acidi sono sostanze che corrodono la pelle, spesso in maniera irreparabile, ma utilizzati esclusivamente sotto controllo medico possono rivelarsi soluzioni eccellenti nella lotta contro vari inestetismi (rughe, cicatrici, dermatiti, macchie cutanee etc.). Questo genere di trattamento, conosciuto anche con il nome di peeling chimico, può essere fatto con vari acidi a seconda di quale sia lo scopo che dobbiamo raggiungere, ma è bene mettere in chiaro che non si tratta di una procedura che si può fare tranquillamente a casa: bisogna rivolgersi sempre o a centri specializzati di cure estetiche o in presidi ospedalieri. Lo scopo del peeling chimico è quello di rimuovere lo strato più superficiale della pelle (salvo esigenze particolari) per stimolarne il ricambio cellulare. In generale questi trattamenti possono essere classificati in base alla profondità con cui agiscono (determinata dal tipo di sostanza, dalla sua concentrazione e dal tipo di inestetismo su cui intervenire) e sono divisi in:
- Peeling molto superficiale: Molto utile soprattutto in caso di opacità, in questo caso viene rimosso lo strato più superficiale ed esterno della pelle (strato corneo);
- Peeling superficiale: Iniziamo a scendere più in profondità nel derma con questo genere di trattamento, arrivando fino allo strato basale, per poter trattare al meglio cicatrici non particolarmente accentuate, iperpigmentazioni e rughe superficiali;
- Peeling medio: Questa procedura agisce fino al livello del derma papillare ed è indicata generalmente per cicatrici da varicella o acne, melasma e rughe di media entità;
- Peeling profondo: In questo caso si arriva fin negli strati più profondi della pelle, ovvero il derma reticolare, per trattare le forme più gravi di inestetismi tipo rughe e cicatrici.
Peeling chimico: in cosa consiste
Al livello pratico questo trattamento non è nulla di particolare: si stende sulla cute pulita e asciutta una o più sostanze grazie a un pennello con setole morbide; si lascia agire secondo un determinato tempo di posa; si pulisce accuratamente la pelle ed eventualmente si applicano creme o rimedi utili ad aumentare l’efficacia del trattamento. Vista però la particolarità di queste sostanze, potenzialmente molto dannose, si raccomanda sempre di evitare il fai-da-te e ricorrere sempre a personale medico esperto.
Come agisce il peeling chimico, vi chiederete voi? Ebbene, gli acidi, mentre sono lasciati in posa, sono in grado di rompere i legami tra le varie cellule della pelle provocando una leggera irritazione. La successiva pulizia porterà via i residui di tessuto ormai morto, favorendo quindi non solo la formazione di nuovo derma, ma anche di collagene e di nuove fibre elastiche.
Peeling chimico: effetti indesiderati
La funzione della pelle è quella di proteggere l’intero organismo dalle aggressioni degli agenti esterni, quali microbi e batteri, ma anche radiazioni solari (si pensi soprattutto ai raggi ultravioletti tipici della luce solare) e temperature eccessive, giusto per fare qualche esempio.
Ecco allora che, se il peeling chimico rimuove gli strati più superficiali del derma, sarà necessario aiutare la pelle danneggiata a continuare a svolgere la sua funzione protettiva: fino a che la zona trattata non sarà totalmente guarita è bene non esporla alla luce solare diretta (o almeno non senza alcuna crema protettiva) e tenerla quanto più possibile pulita (vista la possibile insorgenza di infezioni, che possono essere tra gli effetti indesiderati di questo genere di trattamenti). Tendenzialmente però, a patto che l’intervento venga fatto da personale specializzato, a parte rossore e irritazione momentanei (ed eventuali reazioni allergiche in caso di individui particolarmente sensibili) non si riscontrano particolari controindicazioni.
In caso di tempi di posa troppo lunghi o pulizia successiva non fatta secondo perizia, allora il rischio è quello che rimangano cicatrici o che si possano sviluppare infezioni. Per questo motivo, qualsiasi sia l’acido che pensate di dover usare, è bene sempre chiedere consiglio al medico competente.